Giardino, astrologia e…

OTTOBRE

LUNA e lavori in giardino

Promemoria:

Il trigono della luna nei segni d’acqua influenza foglie e steli

Il trigono della luna nei segni di fuoco influenza i frutti

Il trigono della luna nei segni di terra influenza le radici

                                   Il trigono della luna nei segni d’aria influenza le fioriture

Calendario delle lunazioni Ottobre 2012

trigono di terra (luna nei segni: toro, vergine, capricorno)

Nei giorni 2 e 3 ottobre 2012

Nei giorni 12 e 13 ottobre 2012

Nei giorni 21 e 22 ottobre 2012

trigono di fuoco (luna nei segni: leone, sagittario, ariete)

nei giorni: 10-11 ottobre 2012

nei giorni 19-20 ottobre 2012

nei giorni 27-28-29 ottobre 2012

Abbiamo quindi i giorni utili per piantare:

tuberi, bulbi, bulbilli e rizomi.

Eseguire tutti i lavori che preparino la terra per accogliere ortaggi da radice, come le carote.

In giardino è il momento di interrare i bulbi che fioriranno la prossima primavera.

Nell’orto:

Piantare bulbilli di aglio, (nel trigono di terra)

la raccolta in giugno-luglio 2013

Fave durante la lunazione in trigono di fuoco; la raccolta in marzo-luglio 2013

Lenticchie:  Seminare durante la lunazione del trigono di fuoco;la raccolta avverrà                    in maggio-luglio 2013

Piselli , seminare durante la lunazione con il trigono di fuoco la raccolta in Febbraio-agosto 2013

Zucchini (in semenzaio o serra), sempre durante il trigono di fuoco; la raccolta in maggio-dicembre 2013

In giardino

Si possono trapiantare garofani, primule, digitale, tutti i bulbi e bulbilli di fioriture primaverili

(tulipani, narcisi..) (approfittare per cambiare il look alle aiuole, armonizzando i colori e le altezze dei fiori che si otterranno).

Possiamo fare le talee di rosa, interrando in un solco, a 20 cm circa di distanza, l’uno dall’altro, rami legnosi delle rose.

Un consiglio: Spesso i rami legnosi sono cosparsi di cocciniglia a scudetto, ripuliamo con dell’alcool ogni singola talea, non è difficile, poiché la talea corta (almeno 6 nodi) ha più possibilità di attecchire.

Da ricordare che si dovranno interrare tanti nodi quanti ce ne sono in superficie.

Anche chi non possiede il giardino potrà seguire questi schemi per le proprie colture in vaso.

Naturalmente, prima di utilizzare i vecchi contenitori, sarà bene pulirli e disinfettarli, esternamente ed internamente, con molta cura, poiché la tanto odiata cocciniglia tende ad annidarsi proprio esternamente ai vasi, negli anfratti. Basterà immergerli in acqua in cui avrete aggiunto un bicchiere di candeggina e lasciati tutta una notte. Il giorno dopo risciacquali molto bene.

Provvedere poi a mettere il nuovo terriccio, quello acquistato dai fioristi è già completo di tutti gli elementi nutritivi necessari alle vostre piante,(azoto, fosforo e potassio).

Aggiungiamo nel fondo del vaso dei ciottoli (che possono essere pezzi di coccio o piccole pietre.

Mescolare al terriccio alcune manciate di sabbia per favorire il drenaggio ed evitare i marciumi radicali.

(Le piante in vaso sono soggette a morire prematuramente proprio per eccesso d’acqua piuttosto che di sete!)

Buon Lavoro!

A richiesta dell’autore, le immagini pubblicate, vengono rimosse. 

Antiparassitari naturali

AFIDI & CO.

Veri e propri antiparassitari privi di agenti nocivi chimici,  e con un pregio importante. COSTANO POCO!

I comuni aglio e cipolla (alzi la mano chi non li ha in casa), sono utili contro gli afidi, mosche, tentredini, tignole, la peronospora della rosa, la cocciniglia ecc.

Alcune ricette facili facili:

Infuso di aglio e cipolla

Mettere a macerare 100 gr circa di aglio e cipolla, il tutto ben triturato in 10 litri di acqua caldissima.

Quando il liquido è freddo si filtra, versare in uno spruzzino, nebulizzare direttamente sulla pianta.

Composto di: latte, olio di semi, sapone liquido per piatti (rimedio contro la cocciniglia)

Tre quarti di litro di latte, un cucchiaio di olio di semi, mezzo cucchiaino di sapone liquido per piatti

Mescolare bene gli ingredienti, inumidire un batuffolo di cotone nel composto e passarlo negli steli, foglie rami cercando di asportare  le cocciniglie.

Dopo 2 o 3 giorni lavare la pianta con acqua, (va benissimo con l’innaffiatoio), se la cocciniglia resiste, ripetere l’operazione.

Peperoncino semi  (rimedio contro gli afidi)

20 gr di semi di peperoncino piccante polverizzati in 10 litri di acqua fredda.

Con questa soluzione si nebulizza la pianta una volta la settimana.

Un metodo ancora più semplice per tenere alla larga i parassiti dalle nostre piante è quello di sistemare vicino al rosaio vasi con piante e fiori che hanno profumi non graditi ai nemici delle rose:

contro gli afidi posizioniamo un vasetto di lavanda

contro le larve (bruchi verdi) salvia e /o timo

contro i nematodi (vermi di varie dimensioni) i tagete

E’ utile piantare alla base delle rose alcuni spicchi d’aglio (contro gli afidi) una cipolla (contro la peronospora e altre malattie fungine)

PIERO,

è un nome diffuso, comprese le sue varianti. Pierino, Gianpiero, Pierluigi…. sempre Piero è! Questo nome deriva da Pietro: “roccia“, ma c’è un simbolo ancora più particolare che troviamo in “Pierrot”, la maschera francese con la  lacrima, c’è da chiedersi cosa stia a significare quel … pianto a metà!

In Effetti, Piero, è sempre alla ricerca di qualche cosa di diverso, la ricerca della perfezione è il bisogno di rinnovarsi, cambiando, a piccole dosi, abitudini consolidate nel  tempo. E’ per questo che talvolta lo si vede scontroso, è solo alla ricerca del nuovo che può trovare anche nel…vecchio!

Al nome viene attribuito il colore giallo, poichè il metallo di quel colore è l’oro.. ebbene… questo sigillo può essere proprio il suo.

 

Il nome RENZO è derivato da Lorenzo, etnicamente si rifà all’antica città del Lazio,Laurentium, circondata da boschi di lauro.

Grande comunicatore nel settore professionale, utilizza la sua dote per realizzare sia rapporti interpersonali che profitti personali. E’ un buon collega di lavoro!

non accetta intromissioni nella vita privata, della quale è particolarmente geloso e non esita a troncare bruscamente i rapporti col suo prossimo.

 

Il suo colore è il verde, lo smeraldo corrisponde alla tonalità di verde da cui trarre energia.

 

 

 

 

 

SILVANA

Significa: Da bosco, foresta.

Ama la natura in tutte le sue espressioni, la vita che pulsa nelle foreste, i piccoli animali che vi abitano.

E’ una persona a volte schiva e prudente, ama meditare in silenzio, per poi esternare tutta la sua gioia di vivere,  coinvolgendo i suoi cari.

L’onomastico di Silvana cade il 22 settembre.

Naturalmente il suo colore è il verde, colore che ricorda i boschi e prati di montagna, gli alberi rigogliosi che la rigenerano.


Donatella

 Donatella significa “Donata da Dio”.

Va da sé che anticamente, questo nome,  veniva attribuito ai figli desiderati da tempo e che non arrivavano mai.

E’ una persona che tira fuori risorse inaspettate nei momenti difficili della vita con coraggio e intraprendenza.

Il suo onomastico si festeggia il 22 agosto.

A Donatella vennero attribuiti i fiori GIALLI.

 

Donatella è l’ideatrice della pagina  “Isola di Nutella’s  Farm”

ALIMENTAR BIO

 

Alimentar BIO

Un gran numero di persone acquista e consuma prodotti biologici , non trattati chimicamente, non geneticamente manipolati, con garanzie di genuinità e valori importanti per la salute.

Generalmente sono meno belli e perfetti, ma sicuramente, più gustosi e sani.

In Italia si contano circa 80000 imprese, per lo più dislocate nel centro-sud della nostra penisola.

Molti imprenditori hanno scelto di sfruttare meno e meglio le aree di coltivazione e allevamento, si recuperano le vecchie tradizioni, tutto a vantaggio della salute dei consumatori.

 I prodotti non alterati o inquinati da pesticidi sono alla base di una sana alimentazione .

Prendiamo, per esempio il pane, non deve contenere grassi sintetici e tensioattivi, deve essere lievitato naturalmente e avere una lenta cottura.

 Un buon panificatore prepara l’impasto preliminare (farina, lievito e sale) il pomeriggio prima, per poi riprendere il composto in piena notte e preparare l’impasto per il pane che sfornerà la mattina prestissimo, quando tutti, o quasi, dormono ancora.

 Naturalmente il pane, in base alle regioni, può avere aggiunte di strutto animale, olio, latte. Tutti gli ingredienti devono essere naturali e non trattati chimicamente.

Va detto che per rendere il pane particolarmente croccante, o piacevole alla vista, possono aggiungere “miglioratori”: gli ingredienti che lo compongono possono essere il frumento, la soia, i grassi animali e tra gli additivi chimici il propinato di calcio, talvolta derivati del petrolio.

 Suggerisco di esaminare questo link interessante:

 http://blog.saporideisassi.it/2011/11/e-continuano-a-chiamarlo-pane/

 Penso che a questo punto ogni parola sia superflua!

 Parliamo della pasta che deve essere essiccata lentamente; il riso non deve essere sottoposto a sterilizzazione; gli oli vegetali: oliva o di semi, devono essere spremuti a freddo e non distillati.

(argomento già trattato in precedenza).

Che dire dell’alimento principe della prima infanzia: il latte!

Deve essere prodotto in stalle da bestiame super controllato dai sanitari.

Il vino che sia fermentato naturalmente, senza additivi chimici.

I formaggi devono essere privi di polifosfati, questi additivi sono dannosi per la nostra salute, (in modo particolare ossa e denti)

Se acquistiamo del prosciutto cotto, osserviamo attentamente le fette, se queste sono lucide e umide denunciano la presenza di conservanti (polifosfati).

Il prosciutto cotto deve essere asciutto e opaco, solo così siamo “quasi” sicuri di mangiare un buon alimento sano, questo alimento si può dare con sicurezza anche ai bambini piccoli.

i bio fichi di Sandro

 

 

 

 

Per quanto riguarda la frutta e la verdura devono essere coltivate in terreni concimati solo con prodotti naturali.

I concimi naturali provengono da scarti alimentari, dai liquami delle stalle, letame, pelli, ossa e sangue di animali.

In questo modo i fertilizzanti non inquinano l’ambiente e garantiscono alimenti sani.

bio prugne di Sandro

Le virtù dell’olivo

Un albero tante virtù

 

Dopo aver parlato sull’olio d’oliva è d’obbligo mettere in evidenza le proprietà dell’intero albero di olivo!

Propagazione: L’olivo domestico si propaga per innesto o per talea, giacché tramite la riproduzione per seme si ottengono piante con caratteristiche selvatiche (gli olivastri).

Gli olivi selvatici e quelli rinselvatichiti a causa della mancanza di potatura, crescono molto lentamente, hanno un portamento cespuglioso, rami contorti, foglie e frutti minuti.

Proprietà dell’albero: Le foglie dell’olivo hanno  caratteristiche utili per la nostra salute, sono astringenti, antinfiammatorie e ipogliceminizzanti.

 

Utilizzo in fitoterapia: Si utilizzano le foglie e la corteccia dell’albero.

Conservazione: le foglie e corteccia si fanno essiccare all’aria e si conservano in sacchetti8 di tela o carta.

 L’olivo è ipotensivo!

La ricetta: Versare 2 cucchiai di foglie in mezzo litro di acqua fredda, far bollire per 10 minuti.

Filtrare e bere a sorsi durante il giorno.

E’ antinfiammatorio!

Per il mal di orecchi (antico rimedio sempre in voga):

Scaldare qualche goccia d’olio in un cucchiaio sopra una fiamma. Quando l’olio sarà tiepido, inzuppare un batuffolo di cotone e spremere all’interno dell’orecchio una o due gocce di olio. Chiudere l’orifizio con un po’ di cotone.

E’ febbrifugo!

Versare un cucchiaio di corteccia d’olivo in mezzo litro di acqua fredda, far bollire 15 minuti, lasciare intiepidire e bere a sorsi durante la giornata.

E’ diuretico!

1 cucchiaio di foglio in mezzo litro di acqua fredda, far bollire per 5 minuti.

Filtrare. Bere una tazza al mattino a digiuno e un alla sera prima di coricarsi.

Volendo si può dolcificare con del miele.

 E’ antinfiammatorio per ovaie e intestino!

Assumere tutte le mattine a digiuno un cucchiaio di olio d’oliva con il succo di mezzo limone, emulsionare bene prima di bere.

Il PH: l’olio extra vergine d’oliva  ha il ph7, in pratica è l’acidità del nostro corpo.

In caso di infiammazioni vaginali, un ginecologo diceva di spalmarvi esternamente  un batuffolo di cotone intriso d’olio piuttosto che utilizzare unguenti a base di ormoni.  (Evitare di indossare biancheria sintetica, ma solo tessuti naturali  come il cotone .)

Ripetere più volte questa operazione.

 

Cura la bellezza della pelle.

Una maschera nutriente: Cuocere una carota, schiacciarla, unire alla polpa 2 cucchiai di olio d’oliva e un tuorlo d’uovo.

Mescolare bene e stendere questa emulsione sul viso pulito per 30 minuti.

Dopo, sciacquare con acqua tiepida.

Ma non solo!

In giardino è un ottimo alleato contro gli afidi!

Riempire d’acqua un nebulizzatore da un litro, aggiungere un cucchiaio di olio d’oliva.

Agitare molto bene e vaporizzare la pianta colpita da afidi.

Una raccomandazione: E’ preferibile operare al calar del sole per evitare che la pianta subisca danni provocati dalle gocce che fungono da lente ai raggi solari.

Gli afidi, sia quelli verdi che quelli neri o  gialli … tendono a succhiare i germogli, così vediamo intere colonie sui boccioli delle rose, sui fiori non sbocciati dell’ibiscus, sulle piante grasse, gli afidi gialli sugli apici delle infiorescenze della hoya carnosa .

Le particelle oleose contenute nella nebulizzazione imprigionano gli afidi che non respirando muoiono e si staccano dalle nostre amate piante da fiore.

 

E’ importante che prima di iniziare una cura con erbe naturali, si seguano i consigli del proprio medico curante, del   farmacista o erborista.

Le dosi indicate sono di carattere generale, ma ogni persona potrebbe avere esigenze diverse perché assume farmaci (che non bisogna assolutamente smettere), perché ha delle patologie particolari per cui questi rimedi sono controindicati!

Infine.  ciò che ho descritto ha lo scopo di divulgare le proprietà di una pianta che accompagna da secoli il genere umano.

Ulivi, olive, olio

Naturalmente intendo olio extra vergine d’oliva!

 Le origini: i nostri alberi, (belli fronzuti, secolari superprotetti perché non bisogna distruggerli, ) derivano da l’ulivo selvatico  “oleaster” …in sardo campidanese  “ollastu”.

Dalla pianta brada , grazie all’innesto, si ottengono ulivi che producono frutti di diversa caratura, peculiarità speciali ecc.

 

Naturalmente  le varietà sono  legate alla zona in cui l’ulivo viene allevato, al clima, tipo di terreno.

Generalmente le regioni più ricche di oliveti  sono quelle meridionali, ma non sono da sottovalutare gli oli di provenienza montana o ricche di laghi, dove il microclima che vi regna danno alle olive e di conseguenza all’olio una delicatezza speciale.

 

Non c’è regione che non vanti la bontà del proprio olio!

L’olio extra vergine di oliva è un vero e proprio succo del frutto.

L’ ”etichetta” di vergine significa che l’olio che abbiamo acquistato non ha subito manipolazioni, è ottenuto con la spremitura a freddo unicamente dalla polpa del frutto, dove è stato escluso il seme.

Solo in questo caso l’olio ottenuto contiene tutte le proprietà nutrizionali.

Ma siamo sempre sicuri che il nostro olio extra vergine contenga solo  il succo della spremitura delle olive?

O siamo incappate in una fornitura di “olio lampante”?(quello destinato alla illuminazione delle strade).

L’olio lampante viene utilizzato a scopo energetico, quindi destinato all’illuminazione pubblica.

Ma i furboni esistono e con manomissioni, distillazione aggiunta di coloranti (es. il betacarotene e la clorofilla alias verdone) centrifuga, addensanti vari, ecco qua che il nostro “filo d’olio” sull’insalata non è più tanto  vergine né tanto extra  né tanto meno … olio.

Ma cosa abbiamo comprato in quell’offerta specialissima?

L’ideale sarebbe andare a raccogliere le olive, portarle subito al frantoio, guardare l’intero processo di lavorazione, che tra l’altro, è molto interessante, portarsi a casa il prodotto ottenuto e centellinarlo magari sopra una bella fetta di pane abbrustolito ….

 

Poiché questo potrebbe non essere fattibile non ci rimane che acquistarlo da persone oneste e competenti che possano garantire la provenienza e qualità del prodotto.

Io e Mery

 

Questa è la mia Mery  ha vissuto nella mia famiglia per 15 brevissimi anni.

Qua la zampa!
– Piacere io sono femmina Alpha e mi devi ubbidire!

In pratica, il comando è un’offesa alla dignità del cane, specie se femmina.
In natura, le femmine di lupo, quelle più vecchie, sono capobranco.

La femmina di una qualsiasi razza di cane è esattamente la stessa cosa!

Intanto infiliamoci in testa che loro la dignità ce l’hanno!

I comandi non devono essere dati ” gratis” ma solo con  valida motivazione, esattamente come si fa con i bambini.

Quando si sceglie di adottare un cane bisognerebbe pensare che quel cucciolo adorabile diventerà adulto con una propria personalità, un proprio carattere, già manifesti fin  dai primi mesi di vita.

Ora, poiché la personalità non si cambia, il carattere si può modificare, plasmare secondo le proprie tendenze….dato pericoloso in caso si possedesse un animale di grosse dimensioni e il padrone ha un’indole tutt’altro che pacifica
I cani non nascono “cattivi”!
Facciamo un passo indietro.

Alla nascita i piccoli hanno bisogno della mamma, che li accudisce, li educa.

Si! proprio così! Ho visto la mia Mery, “sculacciare” (prendendoli per la collottola), sgridare i cuccioli quando uscivano dalla cesta e andavano a gironzolare per casa, lei dietro, affannata a leccare la pipì e le cacchine che venivano rilasciate da quei 5 terremoti, nati 20 giorni prima.

I primi tre mesi di vita sono importantissimi per i cuccioli, perché è in quel periodo che imparano a stare al mondo. Le mamme insegnano a rispettare la famiglia, scelgono a chi devono maggior obbedienza, generalmente seguono l’indirizzo materno.
Ho visto che in Sardegna, forse anche altrove, i cuccioli vengono separati dalle madri intorno ai 40 giorni di vita.

Dicono che poiché hanno già i dentini possono mangiar da soli….bah!

A parte in fatto che è uno stress non indifferente per la cagna che si vede sottrarre i piccoli senza alcuna ragione, ma ci pensate ai piccoli?

Questo fatto è negativo proprio per il carattere del futuro cane adulto, diventano aggressivi, tendono ad imporsi e non accettare che gli umani si impongano su di loro.

Se poi consideriamo che nelle cucciolate ci sono sempre 2 o 3 elementi più prepotenti, separarli dai fratelli così presto equivale ad avere un futuro cane adulto particolarmente prepotente, tutto gli è dovuto.

 

Non desidero sindacalizzare usi e costumi, mi limito solo a dire che

non è giusto separare i cuccioli dalle madri prima del terzo mese di vita.

 

E torniamo al cane.

Ho visto una tizia (stendo un velo pietoso sulla descrizione dell’elemento), che per farsi obbedire dal suo cane (mezzo chilo di yorkshire, sesso femminile), e dare la zampina, le batteva le dita dei piedini con le unghie acuminate.

Certo che la piccolina alzava la zampa!…Le faceva un male …cane!

Tutto questo fra le esclamazioni di meravigliato stupore da parte degli astanti e lo sguardo adirato della sottoscritta. (Adirata è un eufemismo….)

Ma certo, cretina d’una donna, che la cagnetta ti da la zampa!

Vorrei vedere te, se ti sbattono una taglierina sulla punta delle dita dei piedi e delle mani, se non le alzi di scatto, ti difendi con l’unica arma che possiedi: mordendo!

Generalmente i cani danno la zampa, di loro spontanea volontà, in segno di resa, come a voler dire: “Sono qui, fai quello che vuoi di me”.

Vicino a casa mia c’è un cane sciolto…lo chiamo così…un randagio taglia medio-piccola, 1000 razze agglomerate in una sola, di una simpatia unica, a lui basta uno sguardo, un’annusata (azzz! puzzo di cane), per capire di chi può fidarsi. Ecco, lui mi da la zampa quando si avvicina, o meglio, alza la zampa e io gli dico – Ciao, come stai?

Chissà cosa vuole dimostrarmi….sicuramente un’amicizia incondizionata.

 

 

 

 

A tre anni di età un cane capisce le parole, interpreta i suoni. Hanno la capacità di elaborare frasi quanto un bambino di tre anni (non di parlare, ma di capire semplici frasi di senso compiuto), inoltre possiedono un innato sesto senso.

Vi racconto un episodio:

Poiché ai miei cani non piace fare il bagno, quando arriva quel momento, preparo l’occorrente senza farmi vedere, bacinella, asciugacane, (ex accapatoio umano), tutto in religioso silenzio e senza farmi vedere mentre armeggio.

Poi arriva il momento tanto temuto.

Spariti…in casa non si vede un pelo….Non riesco a capire come facciano a sapere che è arrivato il momento di una lavata. Nemmeno li portassi al patibolo.

 

E’ sesto senso? Può essere…se torno a nascere voglio reincarnarmi in un cane.

Quando parliamo con il nostro amico cane, le parole dovrebbero essere chiare, scandite, non ripetute, perché questo li confonde, bisogna avere un tono deciso.

Se diciamo “Fermo!” la parola deve essere solo quella. Perché se ci perdiamo in “Amoruccio, devi stare qui che la mamma ti porta a ciùcciù (in sardo, a spasso)”

Quello capisce un’accozzaglia di paroline da coccola, saltella qua e la e tu rimani inginocchiata per terra col guinzaglio in mano, il furbone pensa che stai giocando e ti gira intorno, ti mordicchia, se hai le ciabatte te le sfila e le porta dentro la cuccia…insomma una pantomima. Tutto questo per aver sbagliato intonazione.

Le coccole…piacciono a loro ma di più a noi che le facciamo!

Le sgridate…qualche volta servono. Ma siamo sicuri di farle al momento giusto?

Il cane fa pipì … in casa:

Un bel sonoro “NO!” indicando quello che ha appena fatto è già una punizione, infatti il cane capisce che quella è una cosa che non si deve fare, (a meno che non capiti un incidente, può succedere!).

Mesto e con la coda fra le gambe si mette all’angolo. Non accarezzatelo!

Equivale non solo all’assoluzione ma anche l’autorizzazione a ripetere il “danno”.

Seconda cosa, il NO dovrà essere detto in tono fermo guardando il cane negli occhi, subito dopo girarsi e voltargli la schiena.

Se ci perdiamo in chiacchiere tipo: “Guarda cosa hai fatto!” …in tono lagnoso, mentre prendiamo secchio e straccio, il cane percepisce che la cosa non ha fatto arrabbiare quindi non avrà una reazione da…. autopunizione.

Lo si vedrà saltellare qua e la giocando a rincorrere lo straccio, snifferà il pavimento profumato di quel detersivo profumante e….stimolante….e spisccccc! Subito pronta un’altra pipì liberatoria.

Ma cosa è successo?

Semplice! Non usate detersivi profumati per lavare l’urina del vostro cane.

Contenendo ammoniaca, per il cane, è lo stimolo a farla lì, proprio dove avete appena lavato.

Per questo motivo è più utile  utilizzare  aceto, o limone o al massimo sapone di Marsiglia.

Ho scoperto un ‘altro sistema:

dopo che il pavimento è asciutto, cospargo del  talco, vi assicuro che l’odore sparisce e l’ambiente profuma; la cosa non è molto gradita al nostro cane…poco male! Andrà a farla fuori.

Chi ha la casa disseminata di tappeti, pregiati e non, probabilmente sceglie di non avere un cane in casa.

Personalmente i miei tappeti sono andati a finire in soffitta, arrotolati e cosparsi di bicarbonato.

Esattamente come ho fatto con l’arrivo del mio cucciolo (figlio), ho reso la casa abitabile per lui, quindi via i soprammobili delicati, via la cera dai pavimenti, e tutte le cose inutili e pericolose per il bimbo.

Così all’arrivo del cane…(perché con un bambino ci vuole un cane di accompagnamento), ho adattato la casa al cane.

E’ superfluo dire che il cane arriva per il figlio, nel libretto sanitario personale mica c’è il nome del capo famiglia…no, ve lo scordate! C’è il nome del figlio che recita: Pinco Pallino è proprietario di Mery, razza quasi yorkshire, pelo nero focato,…… cocca de mamma.

Già perché finisce sempre che il cane elegge a capobranco la mamma di casa.

O meglio, entrambe le femmine coabitano e decidono cos’è meglio per la famiglia.

Poiché ritengo di avere autorità più marcate di quella palla di pelo, i miei” NO”  sono efficaci, i “no!” di marito e figlio… sono acqua che scorre.

Avere un cane significa sobbarcarsi di grosse responsabilità, rinunce ad uscire se il cane non sta bene, rinunce ad andare a trovare coloro che non sopportano che un cane entri in casa loro, ma basta fare una scremata e il problema si risolve.

Le ferie sono condizionate dalla presenza del cane…chi non si può permettere di portarlo il albergo…come deve fare?

Quando si ama il proprio animale è impensabile lasciarlo a balia da qualcuno.

La Mery ha quasi 15 anni, è cieca (entrambi gli occhi hanno la cataratta), qualche problemuccio respiratorio che cerchiamo di tamponare con acqua e miele, qualche reumatismo qua e là, una mastite che si sta tramutando in visibile tumore.

Malgrado questo mangia, abbaia, sale le scale ma non le scende…per questo c’è la mamma (io)   la traghetto in braccio e la porto a fare la pipì in cortile, quando la tosse è insistente, andiamo a fare una passeggiata , naturalmente in braccio.

Oggi: Tutto questo è un ricordo, Mery non c’è più è nel paradiso dei canangeli, il suo ricordo è più vivo che mai, lei è dentro il mio  cuore.